mercoledì 15 luglio 2009

Le mirabolanti prospettive del corso di laurea in Psicologia

Bonjour à tout le monde!! oggi esordiamo in français, per il gusto di far vedere che lo sappiamo (male ma lo sappiamo)...
Questo post è un po' diverso dal solito, abbiamo deciso di scriverlo per spezzare la ripetitività dell'alternanza fra profili e recensioni mangerecce.... soprattutto abbiamo deciso di postarlo perché ci costava poca fatica: trattasi di un copia e incolla preso da Yahoo! Answers nel quale un ragazzo descrive le prospettive lavorative offerte dal corso di laurea in Psicologia qui a Torino.
Se non sapete cos'è Yahoo! Answers affaracci vostri (x non dire cazzi), è una cosa abbastanza inutile, in ogni caso sappiate che il pezzo che andiamo a proporvi è una risposta a una domanda che segue un'altra risposta alla stessa domanda.... troppa confusione?? mmmmm e vabbè portate pasiensa néh!

Tout de suite à vous:

Se si escludono i call center vodafone, tim, ecc., il volantinaggio, l'operatore tecnocasa e il venditore di folletto, beh, quello che può fare un laureato in psicologia, dopo aver terminato i minimo 4 anni di scuola di specializzazione in psicoterapia già ricordati (3 proprio non esiste) con relativo tirocinio nelle strutture pubbliche è, nell'ordine: piangersi addosso nel rendersi conto del crollo delle sue illusioni; aprire uno studio libero professionale, per poi accorgersi che le spese fisse eccedono di molto i magri, quando ci sono, ricavi; attivare tutta la rete parentale e amicale per trovargli un posto da qualche parte, fosse pure a fare le scale nei condomini, pur di non dover elemosinare "la 100 euro" settimanale al papi alla verde età di 30 anni; riconsiderare la propria vita e tentare di fare il personal banker per Banca Mediolanum; accorgersi che si è imboccato un altro vicolo cieco; andare in pellegrinaggio a Lourdes, Fatima, Medjugorje; ricominciare da capo, magari iscrivendosi a scienze infermieristiche o al corso per educatori professionali e trovare, alla fine, uno straccio di lavoro retribuito.
Oh, il paradiso delle illusioni perdute, caro mio, diventa presto un inferno di frustrazione, pianto e stridor di denti.
La mia ragazza si è laureata diversi anni fa proprio a Torino, si è specializzata in psicoterapia, ha conosciuto tutti i luminari citati sopra (la risposta precedente in Yahoo! Answers citava Borgogno, Freilone& co. ND Gossip Uneato) ed è alcuni passi avanti rispetto all'amico pieno di ottimismo. I luminari campano sugli studenti, altro che! Finchè questi hanno soldi da spendere per andare in terapia didattica da loro, per andare ai loro convegni, per comprare i loro libri, per pagare le tasse universitarie e le costose rette delle scuole di specializzazione va tutto bene. Dopo non ti conoscono più, altro che "molteplici opportunità", altro che "guadagni pochino": devi pagare anche solo per fare volontariato, devi pagarti l'assicurazione, altro che retribuito!



I toni del nostro amico sono abbastanza tragici e forse un po' esagerati, ma la realtà grossomodo non è distante. Fa piacere, una volta di più, constatare di che pasta siano fatti questi professoroni che si pongono di fronte a noi come esempio di correttezza, empatia, sacrificio.... ma in realtà sono persone di merda (si può dire di merda? Di fango via, di fango, impastate col fango può andare...).

à BIENTôT! G-Uneato!!

lunedì 6 luglio 2009

L'orsacchiottone della Psicoanalisi - ovvero - Profilo di Franco Borgogno

Bentornato, amico lettore sulle nostre pagine!!
fino ad ora abbiamo scherzato parlando di personaggi tutto sommato minori, ma oggi... oggi si fa la storia!! oggi è il giorno in cui si parla di KING Franco Borgogno!

Di gran lunga una delle figure più potenti della facoltà di Psicologia, domina incontrastato il dipartimento di via po 14 spadroneggiando su tutto e tutti quelli che osano passare vicino alla sua stanza (alla cui porta sono appiccicati con lo scotch i copri - copertina di alcuni dei libri che ha scritto.....DISGUSTORAMA!).
Senza dubbio uno dei più grandi psicoanalisti al mondo, ama dire di sé, con una certa dose di umiltà, “IO SONO LA PSICOANALISI!”. Pare si debba soprattutto a lui (o almeno è quello che cerca di far credere) la riscoperta di Ferenczi e del suo pensiero. Oltre a insegnare le pratica psicoanalitica nell'ottica del suo idolatrato Sàndor (sempre Ferenczi per chi non lo sapesse..) tratta nelle sue lezioni il pensiero di Paula Heimann, Bion e tutta l'allegra combriccola dei primi analisti, in primis il buon vecchio Freud!

Noi di gossip unito dobbiamo ammettere che le sue lezioni sono fra le più interessanti di tutto il programma di studio e senz'ombra di dubbio quel che Franco insegna a proposito di come si conduce un'analisi e delle modalità di ascolto del paziente sono di fondamentale importanza per chi volesse intraprendere la carriera di psicoanalista o psicoterapeuta.
Perciò non saltate le sue lezioni, caproni! che magari vi siete fatti tutto il corso di Veglia che non serve a un beneamato c...o!!

franco, borgogno

Ok veniamo alla figura del Borgogno come uomo (uomo? Vorrai dire semi-dio!.. stai buono Franco, stai buono...). Fisicamente è simile ad un orso bruno con tanto di panza pre – letargo, col faccione rotondo da panda (non l'auto, l'animale..). Ha una voce profonda alla Vittorio Gassman, dovuta alla gran quantità di sigarette che si fuma al dì, che però fa tanto figo quando disserta di controtransfert e trauma!
La sua personalità è un misto di EGO smisurato, fobie e paranoie varie.
Il suo narcisismo va al di là di ogni limite! Ama citarsi continuamente, per gli esami propone testi o scritti da lui oppure in cui comunque ha avuto voce in capitolo. Snobba e irride i suoi colleghi “dinamici” del dipartimento (soprattutto la Brustia e la Bal).

Quando avrete a che fare con lui vi sentirete parecchio intimoriti, nonostante con gli studenti mantenga un atteggiamento cortese, anche se di palese superiorità.
Sembra un “Padrino”, in genere molto tranquillo ma col potere di farti del gran male se solo gliene venisse voglia!
L'altra faccia della medaglia è composta dalle sue innumerevoli fobie: sapevate che il possente Borgogno ha paura di rimanere in aule con le porte chiuse??
e del fuoco?... e di chissà quante altre cose (fateci sapere)!
Inoltre è sicuramente ipocondriaco.

Normalmente mantiene un atteggiamento da Re della foresta, in realtà se ci prestate bene attenzione semplicemente si comporta come un bambino viziato e piagnone, solo che ha un tale potere che invece di essere preso a schiaffazzi, come meriterebbe, viene servito e riverito.
Come un bimbo rompipalle quando una cosa non gli piace o non gli va di farla comincia a fare i capricci.
Paradigmatico a tal proposito è il suo comportamento agli esami: appello alle ore 8 del mattino, giusto per torturare un po' gli allievi, lui si presenta, se va bene, alle 10.
Dopodiché si ferma mezz'ora in cui non fa un bel cavolo di nulla se non firmare qualche libretto (non troppi se no si affatica...) e fare la processione da tutti i suoi assistenti chiedendo “tutto bene?”.
Passati trenta minuti se ne viene fuori con la storia che non sta bene oppure ha un impegno e impone la chiusura anticipata dell'esame fra lo sgomento degli allievi! A questo punto gli assistenti cercano di riportarlo a più miti consigli ma tutto ciò che ottengono è di spostare una parte degli esaminati in dipartimento dove, a quanto pare, lui se ne sta più comodo!
Anche chi rimane in aula e passa con un assistente è poi costretto a farsi una gita in dipartimento per farsi firmare il libretto e lo statino per poi ritornare in aula e fare attaccare quest'ultimo.
La situazione, già paradossale di per sé, è complicata dal fatto che Franco per oscure ragioni invece di raccogliere tutti i libretti e firmarli, fa entrare a 2 a 2 gli studenti per chiedergli come han trovato il corso (domanda retorica che impone una risposta altrettanto scontata: “magnifico!”) e se vogliono fare con lui la tesi. Insomma per farti una firma ti fa perdere delle ORE!

Arriviamo ora ad un punto fondamentale: gli SCHIAVETTI DI BORGOGNO

Dato che Re Franco interroga al massimo 2 -3 persone ad esame (e di solito gli regala 30) è fondamentale conoscere bene i suoi assistenti... che in questo caso sono più dei servitori di sua maestà... in dipartimento gli vanno a prendere il caffè, l'acqua, gli fanno le telefonate, gli prenotano il dentista, insomma esaudiscono ogni desiderio del padrone!

_Duccio: signore sui 45 (se ne ha di meno se li porta malissimo) con dei capelli improponibili e la faccia da psicotico. Al contrario delle apparenze è piuttosto simpatico, cerca di mettere a proprio agio gli studenti, fa anche qualche battuta. Ha il viziaccio di fare le domande chiedendo gli autori!
Tutto sommato poteva andarvi peggio... interroga a gruppi di 3 (con passaggio di domanda se uno non sa)

_Gabriele: meglio conosciuto come Roberto PAGGIO, giovane imberbe, è lo schiavo preferito di Franco, al momento. Lo riconoscete facilmente dal pallore cadaverico, agli esami è molto buono, ti lascia parlare ed è alto di voti.

_La vecchia con la coda (da alcuni conosciuta come Topo Gigio): questa simpatica vegliarda ama sentirvi parlare delle vicende personali dei primi analisti, per cui disquisite di gossip anni '30 e vi darà appunto un bel.. 30 (eheh). E' parente di Borgogno.

_Il pelato col pizzetto: qui le cose si complicano; questo 35enne de Roma ve farà schiattà a suon di domande (almeno 2 per libro). Come valutazioni è giusto, però è davvero puntiglioso e pretende parecchio... interroga a gruppi di 3 (senza passaggio di domanda se uno non sa)

_la dottoressa Schiva: di nome e di fatto... alle prime armi, quindi haivoi essendo insicura vi farà una sfilza di domande. Le sue interrogazioni durano sui 30 – 40 minuti, una via crucis insomma. Magari per concludere in “bruttezza” vi manderà a farvi fare un'ulteriore domanda da Borghy.

_altro assistente maschio col tic agli occhi (il Siculo): come avrete capito ignoriamo il nome di questo tizio abbastanza giovane coi capelli neri... e non sappiamo nemmeno se è severo, non sembra comunque...

_vari ed eventuali, Borgogno ha mille risorse

un tempo c'era pure un francese (Francoise... o era Jean Claude? boh...) ora è un po' che non si vede....

Capitolo tesi: se potete farne a meno evitate di fare la tesi con lui! Vi richiederà tantissimo tempo, vi aiuterà pochissimo, vi sfrutterà per tradurre articoli dall'inglese al posto suo (dovreste sentirlo quando si cimenta con la lingua d'oltre manica... uno spettacolo!) e vi tratterà male per il gusto di trattarvi male!

In conclusione non aspettatevi molto da questo professore, prendete quanto di buono ha da insegnarvi sulla psicoanalisi (che è molto) ma non sperate che applichi ciò che sostiene in fatto di empatia e capacità d'ascolto nella vita reale.
E soprattutto non prendetevela troppo a male se questo pallone gonfiato sclera e vi maltratta... vi basterà chiudere improvvisamente la porta o mostrargli un accendino e addio grandeur!!

PUNTI FORTI

_è un luminare della psicoanalisi
_testi interessanti
_voti alti agli esami
_ogni tanto a lezione ti fa vedere un film
_gli assistenti sono quasi tutti buoni
_avrete qualcosa da raccontare ai vostri nipotini

PUNTI DEBOLI

_è un pallone gonfiato
_sa essere davvero stronzo
_fa perdere un sacco di tempo
_i testi, pure se belli, ripetitivi

alla prossima, i vostri affezionatissimi gossip-unito writers!! kiss kiss

mercoledì 1 luglio 2009

Kebab for lunch

-'e anche questa dura mattinata di studio è passata...'
-'studio? ma se hai passato tutta la mattina a dormire sul manuale di psichiatria...'
-'eh, beh, ma ieri sera sono stato tutta la notte al puddhu... sa', andiamo a mangiare va...'

Cari animali da biblioteca, come avrete capito state leggendo un altro post dedicato all'attività preferita da ogni universitario: la PAUSA PRANZO!
Se anche voi dopo una intensa mattinata di studio (ehm...) vagate per il centro alla ricerca di qualcosa che poi, cos'è non lo sapete nemmeno voi (citazione coltissima...): fermatevi! Siete proprio nel posto giusto!

Quest'oggi vi proponiamo una guida ragionata ai kebabbari di Torino. Va be', solo quelli del centro. Va be', solo quelli più buoni.

doner, kebab

Iniziamo dal più buono in assoluto che, ahi noi, è anche il più fuori mano: stiamo parlando naturalmente di Horas, vicino a piazza Madama Cristina. Molti di voi lo frequenteranno soprattuto nelle ore piccole, infatti tiene aperto fino a molto tardi, per accogliere i nottambuli che escono dai localini dei Murazzi. Raggiungerlo per la pausa pranzo è improponibile, ma la tentazione è forte: il kebab (egiziano) è veramente molto gustoso, e il proprietario, a differenza di molti altri, sa trattare con i clienti.

Aperto da poco dal cugino di Horas (va be', non sarà proprio il suo nome, ma via...) è Il Po Kebab, in via Po, come suggerisce il nome, praticamente attaccato al carpe diem. Di giorno probabilmente troverete una ragazza, che vi offrirà un kebab piuttosto gustoso. Ma se tornate la sera probabilmente troverete il su citato cugino, il cui talento eguaglia quello di H.

Sempre in via Po, c'è Il Pascià, vicino a via Rossini, attaccato a Materiale Resistente, negozio di musica. Che infatti di fianco ai tavolini di metallo del kebabbaro trovi sempre un tavolino di legno, a cui è sempre seduto (sospettiamo) il signor Materiale Resistente in persona. Il kebab è buono, però: appena aperto ti offriva un convenientissimo menu a 5 euro, con il quale potevi ingozzarti di kebab, patatine e coca-cola, per concludere ti tirava dietro anche un po' di inopportuno tè caldo (a giugno...) . Ora che la promozione è finita sinceramente ha perso tutto il suo fascino.

Molto meglio va in via delle Rosine, con Pizza Speedy, meglio conosciuto come Ahmed, dal nome del gestore. Gestore che ultimamente si fa vedere di rado, ed è un peccato perché il suo kebab è nettamente superiore a quello preparato dai suoi sostituti. Comunque per 4 euro vi gusterete un dignitoso kebab (ottimo se lo prepara Ahmed), e una bibita, rendendolo uno dei kebabbari più convenienti. Se poi volete proprio esagerare, per 5 euro guadagnerete il diritto alla PIZZA AL KEBAB! (comprensiva di bibita). Trattasi di uno degli alimenti più calorici in assoluto, se dovete preparare urgentemente un esame ci vediamo costretti a sconsigliarvela, nonostante la sua golosità ineguagliabile, perché il suo effetto è un addormentamento pressoché immediato che dura tutto il pomeriggio.

Qualche centinaio di metri più in giù, in via Fratelli Calandra, c'è un altro kebabbaro (conosciuto solamente come 'kebab di via Fratelli Calandra'...). Buono. Decisamente buono. Ma la particolarità che rende questo posto davvero speciale è la possibilità di aggiungere mozzarella (50 eurocent in più), o di avere un kebab MAXI, l'unico in grado di sfamarvi veramente! (appena 1 euretto in più).
È facilmente riconoscibile perché è vicino al famosissimo 'tamango'.

Ma noi di Uneato non stiamo mai fermi, siamo sempre in movimento, alla ricerca di locali da consigliarvi, e abbiamo da poco scoperto un brand-new kebabbaro in via Bava, attaccato a piazza Vittorio. Il kebab è SBAV, GOSH, SLURP (non ci vengono termini più adeguati), la salsa yogurth è libidinosa! L'unica pecca è l'insalata scialba e molle, ma tanto neanche si sente! Forse è ancora presto per dirlo, ma in un ipotetico concorso di kebabbari potremmo avere un vincitore...

Beh, poi naturalmente è impossibile elencarli tutti in un post, ogni giorno spuntano kebabbari come funghi, e chissà quali perle ancora da scoprire... Aiutateci voi! Scrivete dei commenti, fateci sapere quali kebabbari dovremmo ancora visitare, quali guardare con sospetto, quali evitare come la lebbra! E non limitatevi ai kebabbari, sbizzarritevi, siamo sempre ansiosi di scoprire nuovi posti dove lavorare di mandibole.
Insomma: fatevi sentire e, come direbbe Travaglio, passate parola!